Qualifica Restauratori: l’identità negata

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Le evidenze storiche, artistiche e archeologiche, in breve il nostro patrimonio culturale, sono la nostra unica fonte incontrovertibile degli avvenimenti storici. Tant’è che continuamente servono come verifica o rettifica delle fonti storiche, che necessariamente rappresentano un punto di vista parziale o di parte. La professione di conservatori-restauratori opera nell’interesse pubblico impegnandosi in prima persona a conservare autenticità e integrità del nostro patrimonio per il presente e per il futuro. Ma pare che questo sia di poca importanza per il MiBACT, altrimenti non si riesce a capire la totale disattenzione con la quale tratta la nostra categoria.

Il giorno 30 giugno 2017 è scaduto la seconda proroga per l’espletamento della procedura di qualifica dei Restauratori di Beni Culturali seconda la legge 7/2013. L’elenco dei professionisti qualificati a norma di legge non è stato pubblicato. Non è stato pubblicato un decreto di un ulteriore rinvio, non c’è nemmeno un avviso informale sulla pagina del MIBACT: nessuna comunicazione di nessun tipo. In questa ventennale storia di rinvio, ripensamenti, compromessi al ribasso, impegni non mantenuti e generale opacità, l’attuale “modus operandi” delle autorità competenti segna il punto estremo di mancanza di rispetto per la nostra professione. Si continua a negare un diritto, non “nostro”, ma un diritto di tutti. Perché il senso di questa legge è fornire un metro di giudizio universale a tutela di tutti: committenti, imprese, professionisti e patrimonio culturale. Ma non solo, non siamo nemmeno degni di essere informati su tempi e ragioni di questo ennesimo rinvio.

Pretendiamo dunque il ripristino della legalità e del rispetto. Le regole valgono per tutti e le pubbliche amministrazioni devono dare l’esempio e assumersi la responsabilità del loro operato..

Di conseguenza abbiamo chiesto al MiBACT:

  • di sapere a che punto stia la valutazione delle domande presentate per il bando di qualifica;
  • se la commissione per la valutazione non avesse finito il proprio lavoro (come pare ovvio), quali passi concreti il MiBACT abbia intrapreso per portare a termine la procedura;
  • per quale data certa si prevede il completamento della procedura;
  • per quale data certa si prevede la pubblicazione degli elenchi dei restauratori secondo l’art.182 del codice dei beni culturali;

Sappiamo già che le nostre richieste, la posta elettronica certificata, gli appelli e le carte bollate finiranno in questo vuoto noncurante di una politica e burocrazia distratta. Ma ciò non cambia, che almeno la dignità di affermare la nostra esistenza non cela faremo togliere. Poi, se questa situazione assurda dovesse perdurare, saranno da valutare altre iniziative, ma a mente fredda senza la rabbia e lo scoraggiamento che attualmente dominano i pensieri.

Kristian Schneider, Presidente ARI,
Associazione Restauratori d’Italia

lettera al MiBACT

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