Il cambianento climatico ha e avrà un impatto sul patrimonio culturale. Ma, al contrario di quello che potrebbe sembrare, anche il patrimonio culturale ha un impatto sul cambiamento climatico.
Il cambiamento climatico avrà delle conseguenze sulla nostra quotidianità. Possiamo mitigare i suoi effetti, ma ormai è in atto e inevitabilmente dovremmo fare delle scelte: compreso quelle di cosa preservare e cosa lasciar andare. Sono scelte che si collegano a quello in cui riponiamo i nostri valori, che rispecchaino la nostra società. Riconoscere il valore del nostro patrimonio significa riconoscere l’importanza di impegnarsi concretamente a uno stile di vita più sostenibile.
Ogni edificio storico rappresenta una quantità di energia incamerata, che finché non viene demolito e ricostruito non impatta sul cambiamento climatico. “La gestione e il rallentamento dei processi di cambiamento” è una delle definizioni della professione del conservatore-restauratore.
La figura professionale del conservatore-restauratore è chiamato a dare il suo contributo a gestire non solo le questioni tecniche della conservazione, ma soprattuto la difficile contratazione intorno a cosa conservare e cosa non. In un mondo dove patrimonio culturale e paesaggio diventano sempre meno distinuguibile e la loro distinzione sempre meno sensata, tutti le figre professionali coinvolti sono chiamati “to see the bigger picture”, di vedere l’insieme.
Il 24-25 ottobre 2019 a Edinburgh vedrà il lancio del Climate Heritage Network, un iniziativa globale per mobilitare il settore del patrimonio culturale per impegnarsi negli azioni per il clima.